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Dove: Crazy Florida

February 16, 2016

Dove: Crazy Florida

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L’estate non è ancora arrivata e il clima è già bollente. Il dibattito sulle elezioni presidenziali di novembre infervora tutti, ma pochi azzardano previsioni,
in attesa di colpi di scena su chi effettivamente si aggiudicherà la candidatura. Sì, perché la Florida non delude mai. E rimane sempre lo stato elettoralmente più bizzarro
dell’Unione: ogni volta, a sorpresa, capita qualcosa di strano. Se lo ricorda bene Al Gore, che qui, nel 2000, perse la presidenza per 537 voti. Anche nel 2012 il risultato finale fu proclamato dopo molti giorni e successe di tutto. A Miami, tra i repubblicani, c’è chi tifa per il senatore Marco Rubio, nato qui da genitori cubani, e chi per l’ex governatore dello Stato, Jeb Bush. Qui comunque tutti i partiti sono impegnati a corteggiare l’elettorato latino in una città dove si usa più lo spagnolo che l’inglese per la presenza non solo di immigrati cubani e dai Caraibi, ma soprattutto per il continuo arrivo di investitori da Centro e Sudamerica, come colombiani e argentini. Gli animi si scaldano ancora di più dove batte il cuore più autentico dei southfloridians: sulla costa che si affaccia sul Golfo del Messico. Anche qui spiagge bianche a perdita d’occhio, palme, 26-28 gradi d’inverno. Ma, per chi ci vive, la sabbia è più candida, l’oceano più calmo, la natura più incontaminata, protetta da parchi nazionali. E le città, Sarasota, St. Petersburg, Tampa, sono più colte: con fervore restaurano vecchi quartieri, lanciano tendenze avveniristiche in arte, design, stile, e vantano una raffinata passione gourmand. In questo angolo di Florida del Sud si respira un certa leggerezza, dovuta anche ai dati dell’occupazione: l’area di Naples è in testa nella crescita in tutto lo Stato con un +5,2 per cento dal 2014 al 2015 (Bureau of Labor Statistics). Quanto alla sicurezza, i residenti tengono a precisare... (clicca sull'articolo per continuare a leggere)